ArtPills: La Tempesta

Una recensione completa e storicizzante.
Grazie per la sua pubblicazione, rilancio.
A presto.

LePassepartout

Giorgione_019 Giorgione (1477 ca. – 1510) – La Tempesta, Gallerie dell’Accademia (1505-1508)

“La Tempesta“, opera complessa, capolavoro di Zorzi da Castelfranco, più noto col nome di Giorgione, realizzata in un periodo che oscilla fra il 1505 e il 1508, due anni prima della sua morte che segnerà la fine di una breve e fecondissima vicenda artistica. L’opera qui descritta è fondamentale per comprendere le nuove istanze della pittura veneta, importante da un punto di vista strettamente tecnico e affascinante da un punto di vista iconografico, essendo il soggetto dell’opera ancora perlopiù oscuro nonostante i numerosissimi studi e le numerose interpretazioni avanzate nel tempo dai principali storici dell’arte. Provando a riassumerne alcune, il grande Salvatore Settis provò ad ipotizzare che la scena fosse animata da una grande allegoria di Adamo ed Eva con il piccolo Caino, cacciati dal Paradiso Terrestre rappresentato dal borgo in lontananza; o ancora una…

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Matisse, le sagome e un esercizio di fotografia

Sagome, ombre, applicate sui supporti sono elementi di realizzazione dell’opera artistica; e non sono una semplificazione degli interventi, come si potrebbe pensare.

Buona lettura 🙂

Sorgente: Matisse, le sagome e un esercizio di fotografia.

Sicurezza in rete.

Dopo una panoramica dei rischi che si incontrano in rete, vediamo come rendere più sicure le nostre connessioni.

Non dobbiamo mai dimenticare che la sicurezza in rete è un concetto relativo: non avremo mai la certezza assoluta, vedi anche l’articolo precedente, ma possiamo acquisire abitudini e comportamenti che possono portarci ad un livello accettabile di manenimento della nostra privacy; l’anello più debole della catena informativa è tra la poltrona e la tastiera: noi stessi.

Una prima soluzione: utilizzare software libero, con la possibilità di accesso al codice, possiamo analizzare come funziona1 oppure cercare la documentazione relativa ad esso in rete. Un altro fattore decisivo è  costituito dal mantenerlo sempre aggiornato all’ultima versione stabile: le comunità internazionali sono molto attive nella soluzione dei problemi riscontrati, quindi installando gli aggiornamenti si risolvono anche bug che sono stati evidenziati. Questo significa che è anche utile segnalare agli sviluppatori gli eventuali malfunzionamenti che si riscontrano, tutte le distribuzioni linux consentono di default il poterlo fare.

Se si utilizza software proprietario, abbiamo acquistato un computer o altro device con installato windows e non siamo in grado di sostituirne il sistema operativo, dobbiamo premunirci. Innanzitutto è consigliato installare un antivirus e mantenerlo aggiornato2. Solitamente, per un utilizzo casalingo, possiamo acontentarci del firewall in dotazione al router, preconfigurato dal fornitore del servizio. Dobbiamo però porre attenzione ad eventuali programmi che vogliamo installare. In questo caso, affidarci sempre ai siti del costruttore o consigliati/verificati da questi. Qualora volessimo installare qualcosa di nuovo, con una ricerca in rete possiamo acquisire informazioni che ci permettano di verificare attendibilità del fornitore e sicurezza del software.

sicurezza in rete,
immagine dal web

Quando ci connettiamo a siti interattivi che ci chiedono il login, ricordiamo di predisporre sempre password robuste: stringhe alfanumeriche con maiuscole e minuscole e segni di punteggiature di almeno 8 caratteri (l’ideale sarebbe 14-16), che non ripropongano parole di senso compiuto o reperibili su un qualsiasi dizionario, evitare date di nascita e non. Non usare a stessa password per siti diversi: non tutti la memorizza crittografata, e, se è in chiaro, l’amministratore la legge e può provare ad utilizzarla altrove. A volte i tentativi riescono ed accede a vostro nome dove non dovrebbe.

Anche oggi non voglio annoiare troppo e ci fermiamo: alla prossima.

 


[1] Non occorre essere programmatori, possiamo sempre rivolgerci a qualche professionista, in caso avessimo bubbi. Inoltre dobbiamo tenere presente che il FOSS è aggiornato continuamente dalle comunità che lo seguono, e, eventuali problemi o bug di sicurezza, vengono risolti in tempi brevi.
[2] Questo è evitabile su linux o macosx, sistemi dove l’utente non ha i permessi di amministratori, quindi la sua azione incauta non danneggia il sistema, ma i suoi soli dati personali.

Qubes OS

La comunicazione è importante, grazie per queste pagine che ci possona aiutare nella salvaguardia, per quanto possibile, della nostra sicurezza..

Ivan Zini

qube_logoContinuando sul tema della sicurezza informatica, Qubes OS è una distribuzione linux , free e open source (FOSS), che ha l’obiettivo di rendere sicuri desktop e laptops. Ma il concetto di sicurezza introdotto in Qubes OS travalica l’approccio tradizionale alla sicurezza di un qualunque sistema operativo, ovvero dotarsi di un buon antivirus e di un firewall software, non è più sufficiente a rendere un sistema immune sopratutto dai malware, che diventano sempre più sofisticati e che sfruttano le vulnerabilità e i bugs di molti software popolari.
L’approccio alla base di Qube OS è chiamato “security by compartmentalization“, che consente di lanciare ogni singola app (AppVMs) e software presente, tramite un istanza virtuale isolata e separata dal vero sistema, creando a tutti gli effetti dei template di  macchine virtuali dedicate per ogni applicazione che si utilizza, chiamati “domains”.

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